Brigidini di Lamporecchio - Specialità Artigianale
Descrizione
"Chicchi dal 1952" nasce nel lontano 1940 quando del Mugnaio Giuseppe detto Beppone abitante a Saltocchio, contadino mezzadro e padre di cinque figli decide insieme alla moglie Rosa di iniziare la produzione di dolciumi. Prodotti in un primo momento semplici ma ben presto la leggiadria porta Giuseppe all'evolversi imparando a lavorare lo zucchero. La vendita iniziò fuori dalla chiesa del paese ma, una volta affermata la loro capacità dolciaria si spinsero fino a fuori città ed oltre. Un'attività che ancora oggi con il medesimo amore, dedizione e passione viene tramandata di padre in figlio. Tradizione intesa non solo come categoria merceologica, ma soprattutto come valore del sacrificio che tale mestiere racchiude nella sua stessa caratteristica dell’essere ambulante. Il discendente continua nel ricordo di coloro che, in un dopoguerra difficile, hanno saputo rialzarsi inventandosi un mestiere ricco di umiltà e storia.
Caratteristiche
Partecipare ad una fiera in Toscana senza comprare un sacchetto di brigidini sarebbe come andare a Roma e non vedere il Colosseo. Gli adulti rimangono inebriati dal loro dolce profumo, mentre i bambini si incantano nel vedere la macchina che li produce. La tradizione vuole che queste deliziose cialde color giallo-arancio dall'inconfondibile gusto di anice fossero preparate in un convento di monache devote a Santa Brigida una religiosa e mistica Svedese. Queste donne di fede, note appunto come “brigidine”, erano addette alla preparazione delle ostie per la Comunione, che realizzavano servendosi di ferri arroventati con i quali cuocevano l'impasto di farina destinato alla Santa Messa. Da qui in poi la tradizione si confonde con la leggenda. Non ci è dato sapere se la ricetta dei brigidini sia stata creata volutamente o per caso, magari a causa di una distrazione involontaria da parte di una novizia o con l'intento di realizzare un nuovo dolce. Comunque sia andata è inutile negare che questi dolcetti all’anice friabili e gustosi ricordino nella loro forma proprio delle ostie. Un successo che continua ancora oggi, mantenendo viva la tradizione del brigidino che il celebre gastronomo Pellegrino Artusi definì un dolce o meglio un trastullo speciale della Toscana.